Tradizioni in via di estinzione
“Gli animali ci aiutano a ristabilire quell’immediato contatto con la sapiente realtà della natura che è andato perduto per l’uomo civilizzato.” Konrad Lorenz
Fin dagli antipodi della nostra specie l’uomo e l’animale si ritrovano all’interno del ciclo della natura.
Ciò porta l’uomo a cacciare, lo porta alla superstizione, alla sopravvivenza della specie nei termini che l’evoluzione gli concede.
L’allevamento fa parte proprio di questo cerchio evolutivo, economizzando i tempi e riducendo di gran lunga i rischi di rimanere a stomaco vuoto. La storia di quest’attività si perpetua per secoli, sfociando nella società moderna negli allevamenti industriali.
Ma questo non ha impedito alle famiglie ancorate ai valori della tradizione di far vivere ancora oggi la vecchia usanza di allevare il maiale in casa propria. Contro ogni accezione di “barbaro” che può suscitare tale costume la preparazione del maiale e delle sue carni rientra in un campo di significati ben più vasto. Gli odori della terra umida, i vapori di un calderone messo a bollire, le ombre che si intrecciano sotto le luci fioche del primo mattino… tutto si riveste di un rituale che sembra quasi sacro.
È un momento di socializzazione familiare, un motivo di festa, un inno alla natura dell’uomo, scarnificato dalla civilizzazione che all’estremo gli ha fatto perdere di vista ciò che sono le origini e i puri istinti che il vento della società industrializzata sta spazzando via. Viviamo all’interno di un ciclo naturale dove fin dagli antipodi l’uomo si confronta con quell’alterità che è l’animale.
Un rapporto contorto e combattuto nei secoli, nucleo di complesse e accese diatribe di ogni genere: filosofiche, antropologiche, scientifiche, semplicemente umane. Ma rimane di fatto che già nel Neolitico l’uomo si dedicasse all’allevamento. Una normale evoluzione della nostra specie, che ha permesso all’uomo una conferma della propria identità, uno sguardo da fuori di ciò che è il suo riflesso, lo specchio di un istinto che in fondo è insito nella razza cosiddetta umana: l’istinto animale.E quest’eco ha tutto un rimbombo di passato, di antiche tradizioni, di storia, dell’ immagine di uomo libero nell’espressione del suo autentico essere.
Non meno autentico, dunque, il fatto che alcune famiglie – superstiti del tramandasi di una linea continuativa di usanze di famiglia – allevi maiali. Questo rito racchiude dentro sé un campo significativo più vasto di ciò che può apparire solo al primo sguardo.
Il profumo della terra arida sotto le luci brune del primo mattino, si mescola ai vapori dei calderoni d’acqua Messi a bollire sul fuoco. Per i più giovani, o semplicemente i più inesperti, questo sembra essere un rito di iniziazione ad un rituale che segue dei ritmi piuttosto precisi; scandisce e calca quel tesoro di insegnamenti elargiti dalle generazioni passate. E voci e sguardi complici o di disapprovazione si intrecciano nel cortile insieme alle ombre che le prime timide luci fanno venire a galla.
È un momento di socializzazione familiare, un motivo di festa, un inno alla natura dell’uomo, scarnificato dalla civilizzazione che all’estremo gli ha fatto perdere di vista ciò che sono le origini e i puri istinti che il vento della società industrializzata sta spazzando via.